lunedì 5 novembre 2012

Abteil: dalla borsa dell'acqua calda... alla borsa riciclata


Con l'arrivo dei primi freddi abbiamo tolto dalla naftalina maglioni, coperte e tutto ciò che può imprigionare calore prezioso. Senza dimenticare, ovviamente, la borsa dell'acqua calda (detta anche boule). Un oggetto indispensabile anche per Abteil, azienda tedesca produttrice di borse con materiale riciclato di vario genere, che ha pensato bene di riutilizzare quelle in dotazione all'esercito tedesco per confezionare una borsa che vi terrà al riparo dalle rigide temperature invernali!

lunedì 29 ottobre 2012

Come creare una borsa fatta di cravatte (VIDEO)

Di materiali per creare borse riciclate ce ne sono tanti, come avete avuto modo di scoprirlo in questi mesi su questo blog. Nel videotutorial che vi presento in questo post viene utilizzato  un capo d'abbigliamento insolito per creare una borsa: la cravatta. Il risultato, credetemi, è davvero originale ed interessante. 
Buona visione!

 

giovedì 5 luglio 2012

Obi Bag e il riuso di preziosi tessuti vintage giapponesi

Qualche tempo fa sulla pagina Facebook de La Borsa del Riciclo ho pubblicato un video di youtube riguardante il Furoshiki: un semplice quadrato di stoffa col quale si può creare una borsa dai mille usi tutta giapponese. E sempre in Giappone voglio restare perchè vi voglio parlare delle OBI BAG,realizzate dal giovane brand di food lifestyle Altriluoghi. Sono borse che ridanno vita a preziosi tessuti vintage giapponesi: i FUKURO OBI, la cintura del kimono indossata solo nelle occasioni più importanti. Realizzati per secoli secondo tecniche tradizionali e decorati a mano, spesso con l'impiego di filo d'oro e d'argento, gli OBI vanno lentamente scomparendo con una produzione sempre più scarsa e l'impiego di materiali meno pregiati. Scovati dalla designer Miss Moony Midnite, da sempre affascinata dalla cultura giapponese, sono stati reimpiegati per realizzare queste preziosissime borse.
Le Obi bag nascono per recuperare queste tradizioni e dare loro nuova vita sotto forma di una borsa dalle caratteristiche uniche così come la foggia: non esistono infatti due Obi uguali, perciò le borse sono pezzi unici uno diverso dall'altro. In più la lavorazione è pressoché tutta manuale. La loro realizzazione avviene esclusivamente in Italia.




martedì 3 luglio 2012

La Borsa delle Interviste: PelleVino, le vinacce come tintura naturale

I materiali di riciclo non servono solo per realizzare borse, ma anche per tingerle. Piel y Vino, o PelleVino, è un marchio che nasce dalla geniale intuizione di Tommaso Cecchi de' Rossi: le vinacce, ovvero gli scarti della vinificazione, possono essere utilizzate per tingere borse. Mi sono subito incuriosita e ho raggiunto Tommaso via mail per un'intervista che potete leggere qui di seguito.

Ciao Tommaso e benvenuto su La Borsa del Riciclo. La tua azienda, PIEL Y VINO, realizza borse, accessori, maglieria in pelle e cuoio trattati e colorati con gli scarti della vinificazione, le vinacce. Ci racconti come sei arrivato a scoprire che le vinacce potevano essere usate come colorante per borse?

Tutta l'azienda, e quindi tutti i trattamenti, nascono da un vero e proprio serendipity, quelle scoperte impreviste che si fanno mentre si mira a qualcos’altro. Circa cinque anni fa lavoravo nella cantina dell’azienda agricola di famiglia. Un giorno lasciai una borsa di pelle, una vacchetta conciata al vegetale, vicino alla pigia-diraspatrice (la macchina che separa i raspi dagli acini dell’uva), all’improvviso un tubo a pressione della macchina si staccò e lo schizzo colpì la borsa formando delle macchie indelebili dalle tinte rosse inconsuete e dal profumo di vino.
Questo episodio mi fece accendere la lampadina: perché non utilizzare sistematicamente i sottoprodotti della vinificazione per colorare la pelle?

 
Le vinacce di quali vini utilizzi?

Fino adesso ho utilizzato vini della mia terra, la Toscana, quali Trebbiano, Malvasia e Vermentino. Attualmente, però, sto sperimentando i cromatismi di San Giovese e Colorino.

Le tinture sono diverse a seconda del tipo di uva utilizzata? Cos'altro le differenzia?

Si possono utilizzare tutti i tipi di vini sia bianchi che rossi; le quali uve, a seconda delle condizioni climatiche e dal territorio in cui vengono coltivate, creano diverse scale cromatiche, per la caratteristica di essere più o meno acide, alcoliche e tanniche.
Miscelati ai suddetti vini gli estratti naturali in proporzioni diverse creano colori vivi, ossia che si evolvono nel tempo, come tutto in natura.


In parole semplici ci puoi spiegare come avviene il procedimento di colorazione con le vinacce?

Non tutto si può svelare….!Posso dirti che è un metodo industrializzabile, che si avvale di un'azione meccanica ed è totalmente a freddo.


Ci puoi parlare delle collezioni che hai realizzato? 

Il mood delle mie collezioni è la semplicità e la praticità abbinata all'innovazione. Ogni anno cerco di creare un nuovo concetto prendendo ispirazione da tutto ciò che mi circonda.

E' vero che stai esplorando la tintura naturale con estratti da sostanze come la curcuma, il sandalo e gli spinaci?

Confermo. Questo tipo di tintura, "PelleVino Treatment", è stato brevettato da me nel 2008 e lo sto utilizzando per le mie collezioni già dalla prima stagione. Grazie alla ricerca sono riuscito ad ottenere una gamma colori completa che possono essere utilizzati su pelle, carta e tessuti.


Dove si possono comprare le borse e gli accessori PelleVino?

Gli accessori e le borse "Cecchi de' Rossi" sono presenti in svariati negozi in tutto il mondo, come Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, Danimarca, Austria, Svizzera, Israele, Libano, Australia, etc….
Per quanto riguarda l'Italia sono a Milano e Salò con "Dada", a Torino con "Via Carlo Alberto", a Firenze con "A piedi nudi nel parco", a Roma con "Lou Lou" e ad Udine con "Boutique Prevedello".

Grazie a Tommaso Cecchi de' Rossi per il tempo dedicatomi, spero di averlo di nuovo come ospite :-)

lunedì 23 aprile 2012

"Out of the bag": le Freitag in mostra a Zurigo

Il colpo di fulmine con le eco-bag l'ho avuto qualche anno fa grazie alle Freitag, le famose borse svizzere realizzate con i teloni dei camion. Il brand è stato fondato nel 1993 dai due fratelli Freitag (qui nella foto a sinistra), Markus e Daniel, e qualche settimana fa ha aperto a Zurigo la mostra "Out of the bag" proprio per celebrare i primi dieci anni di Freitag. Allestita al Museo del Design, l'esibizione, aperta fino al 29 di luglio, ripercorre e celebra la storia di questo marchio diventato ormai celebre in tutto il mondo, che nel 2011 ha venduto ben 300 mila pezzi nei 9 flagship store e che trovate anche al MoMA di New York.
Out of the bag vuole andare oltre il semplice accessorio borsa e dare uno sguardo al dietro le quinte: manifattura, organizzazione, marketing e business. Sono stati studiati tutti quegli elementi che hanno reso celebri queste eco-fashion bag, grazie all'aiuto di Daniel e Markus Freitag che hanno frugato nell'archivio e nella cantina del brand per offrire tutto il materiale possibile per questa celebrazione. Spero di riuscire a vedere la mostra e dedicarle un pezzo. Nel frattempo, dopo il salto, potete curiosare tra le foto dell'originalissimo negozio Freitag di Zurigo e delle mie due Freitag.


lunedì 16 aprile 2012

Ho fatto la cosa giusta: La Tilde e Kevlove!


Due settimane fa a Milano c'è stata la nona edizione di "Fa' la cosa giusta!",  un importante evento dedicato al consumo critico e agli stili di vita sostenibili. Come mia abitudine ho fatto un salto, concentrando la mia attenzione soprattutto sul padiglione dedicato alla moda critica. La fiera è stata organizzata dall'associazione Terre di Mezzo, la stessa che organizza So Critical So Fashion (ne ho parlato qui). Ovviamente ero in cerca di borse fatte con materiali di riciclo un po' particolari e le mie aspettative non sono andate deluse perchè tra gli espositori, oltre a Garbage Lab e a Mnmur (marchio torinese che produce borse con camere d'aria), ho fatto due piacevoli scoperte (e acquisti!): La Tilde e Kevlove.

lunedì 30 gennaio 2012

Reversible: le borse fatte col linoleum

Curando questo blog sono sempre alla ricerca di borse particolari, originali, fatte con i materiali più svariati. Ormai le borse prodotte con i teloni in pvc risultano scontate, quasi banali, se confrontate con quelle di cui voglio parlarvi in questo post. Reversible è un brand francese che dal 2006 crea borse con pvc riciclato, ma adesso i due designer fondatori dell'azienda (Marie e Jean Marc Imberton) hanno deciso che anche un pavimento può diventare una borsa! Grazie alla collaborazione con Gerflor, marchio che produce pavimenti di linoleum, hanno deciso di riutilizzare creativamente perfino gli scarti nella produzione di questo materiale d'arredamento. Il risultato sono le borse che vedete nella foto qui sopra: il formato è "messenger", hanno inciso "bag" sulla chiusura e sembrano fatte di parquet. Il prezzo varia dai 77 agli 86 euro. Il catalogo è arrichito anche da cartelle più professionali (nella foto qui sotto), borse più classiche, porta tablet e cellulare, pochette, tende, pouf.

Cosa ne pensate? Vi piacciono?A me non dispiacerebbe avere una messenger!


martedì 17 gennaio 2012

Platie's: anche le borse hanno una targa

Oggi andiamo in Sudafrica per parlare di alcune borse molto particolari. Il marchio si chiama Platie's e produce borse fatte con vere e proprie targhe automobilistiche provenienti dalle diverse province del Sudafrica, insieme a cinture di sicurezza e pezzi di camere d'aria. Tutto iniziò con una scommessa che il designer austriaco Peter Kronig, da anni residente nello stato africano, fece con il suo vicino di casa. Venne sfidato a realizzare un prodotto con una cintura di sicurezza, uno pneumatico e una targa d'auto: sono nate così le borse Platie's che, come molti prodotti sviluppati e realizzati in zone in difficoltà economiche, aiutano la popolazione locale ad avere un lavoro dignitoso. L'azienda segue infatti i principi del commercio etico (Fair Trade) assicurando salari equi ai propri lavoratori e condizioni di lavoro rispettose della dignità ed altri benefici destinati a migliorare la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie.


Le borse sono fatte con targhe che una volta erano montate su veicoli sudafricani, meticolosamente pulite e disinfettate, e la sede di questa piccola azienda si trova proprio di fianco alla casa di Kronig, a Cape Town. I modelli sono quattro (date un occhio allo shop): Halfmoon (nella foto qui sopra) per le occasioni più trendy, Sling in due misure (small o medium), Book Bag (nella foto sotto) per tutti i giorni e Explorer per laptops e gli oggetti più grandi.



giovedì 12 gennaio 2012

La Borsa delle Interviste: Saisei, dalle tende militari alle borse


Dopo un mese di pausa, la Borsa del Riciclo ritorna e inaugura il 2012 con un nuovo appuntamento de La borsa delle Interviste. Questa volta parliamo di materiali militari, come le tende da campo che spesso dopo l'uso sono abbandonate e mai più utilizzate, e di un marchio tutto italiano, per la precisione di Bologna, ma con un nome tutto giapponese, Saisei. Il brand è nato dalla passione di due giovani designer, Giorgia Palmirani e Fabrizia Bergonzoni, per i vecchi tessuti e per i materiali di recupero. Insieme vanno alla caccia di materiali poveri a cui dare nuova vita. Ho raggiunto Giorgia per un' intervista per capirne di più sui materiali usati e sulla collezione primavera/estate 2012. Buona lettura!

Vorrei partire dall'origine del nome di questo brand, Saisei, perchè racchiude la filosofia che c'è dietro il marchio. Che cosa significa Saisei ?

Saisei in giapponese significa rinascita/ recupero e mi sembrava il nome piu’ appropriato da dare alla mia linea di borse perche’ e’ proprio su questo principio che si basa la filosofia del marchio:
Recupero di materiali militari, tende da campo utilizzate dall’esercito e consumate dalla storia, dimenticate in capannoni stipati di materiali inutilizzati. 
Rinascita perche’ vengono rigenerati, lavati e trattati. Mi piace pensare che tornino a vivere mantenendo fieramente i segni del tempo ma con una destinazione completamente diversa.


Quali materiali usate per le vostre creazioni?

I tessuti militari vengono utilizzati per l’esterno, mentre l’interno e’ scelto in netto contrasto: colori sgargianti, disegni floreali, scene bucoliche, damaschi e tutto quello che trovo nei magazzini e nei mercatini.