lunedì 12 dicembre 2011

Avete fatto l'albero-borsa?

Questo weekend ho fatto l'albero di Natale, il solito da anni: la mia anima eco-sensibile non mi permette di comprare alberi finti nuovi. Quello che ho è un po' sgangherato, ma va bene lo stesso. In compenso potrei fare un pensierino su questa Ideas che vedete qui a lato. Vista così sembra una normalissima borsa, certo un po' particolare, ma comunque una borsa, e, invece, le cose non sono mai quello che sembrano. Perchè si tratta di una "borsa-albero": in poche mosse (come potete notare qui sotto) si trasforma in un vero e proprio albero di Natale da appendere e decorare con materiale riciclato, ovviamente. E' realizzata con teloni di pvc riciclati, come tutte le borse di Ideas, ed è composta da tre tasche sovrapposte separabili. Il segreto per trasformarla in albero? Le due pochette nascoste nell'interno che si trasformano in tronco e punta. E i decori? Armatevi di forbici e ritagliate i pezzi di pvc colorato in dotazione della forma che più vi piace e applicateli sulla borsa con il nastro adesivo di carta. Buon Natale Sostenibile!

 


Piove? Apriamo una borsa!


No, non mi prendete per pazza. Quando piove non bisogna più aprire un ombrello ma una borsa. Oggi a Milano piove e navigando in cerca di notizie curiose ho fatto una bella scoperta. La stilista new yorkese Catherine Edouard Charlot, nata ad Haiti, ha creato una linea eco-friendly di abbigliamento ed accessori, tra i quali anche borse, fatti con il materiale recuperato dai vecchi ombrelli, una materia che si trova abbondantemente per le strade di New York dopo i giorni di pioggia. Il suo brand si chiama Himane (questo è il suo blog) e la produzione avviene tutta a Brooklyn: più km 0 di così! Lei ha studiato a Verona e il 10% dei proventi delle sue creazioni serve per finanziare un fondo per la creazione di una scuola di moda e design ad Haiti. Catherine non voleva che i tessuti per le sue creazioni arrivassero da paesi lontani inquinando ulteriormente l'ambiente a causa dei viaggi di trasporto oppure che provenissero da processi produttivi inquinanti o, peggio ancora, che sfruttassero il lavoro minorile. Da questi prinicipi l'idea, che trovo geniale, di usare il tessuto di ombrelli mezzi rotti per farne delle borse, così quando piove sono anche impermeabili. Quindi, a cosa serve l'ombrello?


giovedì 1 dicembre 2011

La Bolsina: dall'hotel alla borsa

Qualche settimana fa ho segnalato sulla pagina facebook di questo blog (se non avete ancora cliccato su "Mi piace", fatelo!) l'evento Change Up, il salone dei nuovi consumi che si è tenuto al Superstudio Più, in via Tortona 27, Milano. Curiosando sul loro sito per vedere gli espositori ho scoperto il brand La Bolsina. Si tratta di un marchio giovanissimo, di appena un anno e mezzo, pensato e progettato da Margherita Vaghi e Nicola Bellomo. Le borse che vedete qui a fianco fanno parte della loro collezione e visto che questo blog parla di borse realizzate con materiali di riciclo è arrivato il momento di svelarvi con cosa sono fatte. Margherita ha un papà che si occupa di arredamento di alberghi e un bel giorno ha deciso di entrare nel suo magazzino scoprendo così un tesoro immenso: metri di stoffa per poltroncine, sedie, tende, pareti che per svariati motivi non potevano essere più utilizzate. E allora le si è accesa una lampadina: perchè non usarli per farne delle borse? Ed ecco nascere La Bolsina, che prende il nome dalla parola spagnola per borsa, "bolso". A mio avviso il risultato è molto raffinato e non ha per niente l'effetto tenda o moquette (un rischio che si può correre utilizzando tessuti di questo genere). Qui sotto potete vedere la poltroncina da cui è stato preso il tessuto per fare la borsa.


Margherita Vaghi a Change Up, durante il workshop "Moda responsabile tra etica ed estetica", moderato da Francesca R. Rinaldi, ha raccontato di come la difficoltà stia nel modellare i tessuti di cui è in possesso: alcuni hanno 30 anni, alcuni sono di natura difficili da usare. Quindi lei e il suo socio (che si occupa di fare a mano i campioni di stoffa) partono sempre dal tessuto e poi pensano ad un modello di borsa adatto. A Margherita, in particolar modo, piacciono i tessuti più vecchi, quelli che hanno una storia, qualcosa da raccontare, e una grafica interessante. La produzione è tutta italiana, o meglio lombarda, visto che si appoggiano ad un laboratorio di Cormano (provincia di Milano).

Il mio oggetto del desiderio del momento è la borsa qui sotto: l'ho vista nel loro stand a Change Up e me ne sono innamorata. C'è anche sui toni dell'azzurro, dell'arancione e del marrone. 

martedì 29 novembre 2011

Quando la tastiera diventa una borsa: Coccodrive

Ormai si creano borse con i materiali più disparati. Prima di aprire questo blog ero a conoscenza di borse fatte con i teloni dei camion (Freitag), i teloni pubblicitari in pvc (Garbage Lab e 1D3A5) oppure le coperture dei sedili degli autobus (Viva Zapata), ma mai avrei pensato che anche da una tastiera del pc potesse nascere una borsa. L'ideatrice e creatrice della borsetta che vedete qui accanto si chiama Chiara Catalano, vive a Palermo, è laureata in architettura, ma una famiglia di artisti, la passione per il design e la moda, un'innata creatività e il rispetto per la natura, l'hanno portata nel 2010 a registrare il marchio "COCCODRIVE", un brand di borsette, pochette e accessori prodotti riciclando tastiere per il personal computer in pvc supercolorate. Ma da cosa deriva il nome "Coccodrive"? L'ho chiesto direttamente a Chiara: "Nasce dalla similitudine della forma dei tasti della tastiera che ricordano le squame della pelle di coccodrillo. COCCO rimanda appunto all’idea tattile/visiva del rettile, DRIVE invece sottolinea la componente tecnologica/informatica del prodotto". 


La sua produzione è molto vasta, grazie alla modulazione di singole o doppie tastiere cucite insieme o ripiegate che danno vita a forme e modelli tutti diversi, che ci illlustra Chiara: "Le Hand bags COCCO sono delle vere e proprie pochette realizzate con una singola tastiera ripiegata da portare a mano o sotto il braccio, se si aggiunge il filo elettrico diventano borse a tracolla.  Se le tastiere diventano due possiamo avere dei comodi porta iPad (nella foto) scomponibili grazie alla pratica cerniera, in questo modo potremo collegare la tastiera all’iPad con un adattatore e scrivere utilizzando i tasti. Ancora troveremo le pochette con porta iPhone integrato e infine la borsa color blocking a tre scomparti componibili grazie ai bottoni automatici". Un accessorio davvero trendy, che non lascia certo passare innosservate. Speriamo di vederne ancora tante di borse così originali, Chiara, infatti, mi ha detto che vuole allargare la sua produzione a materiali diversi e che il futuro è "un cantiere aperto". In bocca al lupo e grazie per questa intervista!

lunedì 28 novembre 2011

La Borsa delle Interviste: il progetto "Per Grazia Ricevuta"


Da giovedi scorso, 24 novembre, presso il bookshop della Galleria Civica di Modena (Palazzo Santa Margherita) sono in vendita le borse e gli accessori del nuovo brand "Per Grazia Ricevuta", realizzati con teloni pubblicitari, vele e striscioni messi a disposizione dalla Galleria Civica e dal Museo della Figurina. Si tratta di un marchio appena nato dalla collaborazione tra la Galleria e l'Istituto Superiore Cattaneo-Deledda di Modena. Il progetto alla base di questo brand si deve alla creatività di studenti e insegnanti che hanno ottenuto il secondo posto, su 85 concorrenti da tutta la regione, al concorso di idee "Io Amo i Beni Culturali", indetto dall’Istituto per i Beni Culturali e dall'Assessorato Scuola, Formazione Professionale, Università e Ricerca, Lavoro della Regione Emilia-Romagna. Responsabile di questo progetto è la professoressa Raffaella di Iorio, che ho raggiunto via mail per un'intervista e alla quale dò il mio benvenuto su questo blog.


"Per Grazia Ricevuta" è tra i vincitori del concorso "Io amo i beni culturali". Come mai avete presentato proprio questo progetto di creazione e realizzazione di borse fatte con teloni in pvc riciclati? Qual è il collegamento con i beni culturali?

Il progetto "Per Grazia Ricevuta” è finalizzato, attraverso la costituzione di una Associazione Scolastica Cooperativa, alla progettazione e realizzazione di prodotti moda e gadget da commercializzare nel bookshop del museo riutilizzando i teloni pubblicitari delle mostre/eventi della Galleria Civica di Modena e del Museo della Figurina. L’arte contemporanea diventa, così strumento di valorizzazione della creatività giovanile e dello spirito di imprenditorialità. Sviluppando, infatti, i concetti di recupero e di riuso, la cooperativa scolastica intende produrre una linea di prodotti-moda (Ethical Shopping) con materie riciclabili (banner pubblicitari delle mostre) rispettosi dell'ambiente, legate al territorio e ad alto valore culturale: un prodotto fashion può essere a basso impatto ecologico, di qualità e “local”. Il progetto crea “impresa”, diffondendo i principi cooperativi insieme alla conoscenza della realtà produttiva e museale e alla sperimentazione di percorsi di progettazione e di realizzazione tecnico-operativi.




giovedì 10 novembre 2011

Gilli e la borsa glam realizzata con materiali di riciclo

Dopo Vivienne Westwood e Ilaria Venturini Fendi, ecco un altro importante brand della moda che si è dedicato all'eco-design. Si tratta di Gilli, la griffe guidata da Giulia Ligresti specializzata in borse e accessori in pelle. La nuova linea di borse (che vedete nella foto qui a fianco) è realizzata con materiale di riciclo e prodotta a mano dalle popolazioni nepalesi e vietnamite. L'ecologia e il rispetto per il nostro ambiente vanno, quindi, di pari passo con l'aiuto alle popolazioni più sfortunate, non devolvendo parte del ricavato ma creando  lavoro direttamente sul posto. Queste borse (ma anche pochette, shopping bag, bracciali e altro) sono state realizzate in collaborazione con S.P.I.R.A.L Foundation e saranno messe in vendita in spazi dedicati all’interno degli store del marchio di Milano e di Torino. Un’iniziativa sicuramente importante, come sottolineato anche da Marichia Arese di Spiral Foundation: ‘S.P.I.R.A.L Foundation è un dono che torna: aiuta chi l’ha creato e aiuta anche te a vivere in un ambiente più pulito. Se potessimo mettere da una parte della bilancia tutta la sofferenza che esiste nel mondo, e dall’altra tutta la bontà che vorrebbe alleviarla, scopriremmo che la seconda è mille volte più vasta. Siamo infinitamente grati a Gilli per aver abbracciato questo progetto‘.

venerdì 4 novembre 2011

La Borsa delle Interviste: CeeBee e il riciclo chic




Secondo appuntamento per La Borsa delle Interviste, la rubrica per conoscere da vicino gli eco-designer, i brand e le collezioni. Oggi ospito molto volentieri Carmen Bjornald e le creazioni del suo marchio CeeBee. Carmen usa la carta per le sue collezioni: vecchi spartiti, elenchi telefonici, pubblicità, pagine di riviste, giornali, vecchi magazine di moda. Crea borse, gioielli, oggetti per la casa, tutto con la carta, e il risultato (come avrete modo di vedere dalle immagini qui sotto) è, a mio parere, raffinato ed originale. Qualche settimana fa sono andata allo Spazio Asti 17 per vedere la nuova collezione di borse di CeeBee. Carmen, inoltre, è stata ospite del Designer Pavillion a Londra. Due buoni motivi, quindi, per non lasciarsi scappare l'occasione di intervistarla.



Allo Spazio Asti 17 ho visto la tua collezione per l'A/I 2011. Le borse erano di diversi modelli, fatte da diversi tipi di carta. Ce ne parli?

L’ultima collezione si chiama 100% Italia e vuole raccontare il belpaese tramite una linea “Limited edition” creata con carta stampata d’epoca. La collezione è composta da una trentina di pezzi tra borse, piccola pelletteria e, per la prima volta, alcuni accessori per la casa. La collezione è composta da tre tipi di carta: illustrazioni e pagine pubblicitarie provenienti da riviste degli anni Venti/Trenta, spartiti musicali d’epoca a volte anneriti con la china, a volte lasciati al naturale, e documenti manoscritti dell'800. Per la realizzazione (come sempre) sono state utilizzate le pagine originali e visto la scarsa reperibilità e la preziosità della materia prima, ogni pezzo è numerato e consegnato con un certificato di origine.


martedì 1 novembre 2011

Carmina Campus: il riciclo creativo di Ilaria Venturini Fendi

Nell'autunno del 2006 Ilaria Venturini Fendi dà vita a quello che definisce "un progetto di riciclo creativo applicato alla moda e al design che ha l'obiettivo di diffondere conoscenza e coscienza ecologica, passione per il riciclo/riuso e desiderio di benessere nel nostro contesto ambientale". Il progetto si chiama Carmina Campus ed è nato quando Ilaria Venturini Fendi, dopo aver lasciato il lavoro nell'azienda di famiglia e aver svolto per anni quello di imprenditrice agricola biologica, ha avuto voglia di ritornare al design. Le due esperienze tanto diverse tra loro, secondo lei, vanno portate avanti insieme perchè intimamente legate e così sta facendo.
Carmina Campus realizza mobili, design, accessori e (quello che più mi interessa) borse. I prodotti sono realizzati in Italia con lavorazioni di alta qualità su materiali di scarto. Per promuovere però i suoi progetti di sviluppo in alcune comunità africane, Carmina Campus ha iniziato la produzione di pannelli e semilavorati realizzati da gruppi di donne del Camerun e del Kenya. I materiali sono utilizzati in alcune borse lavorate in Italia e il progetto si è poi sviluppato con la creazione di alcune linee realizzate interamente in Africa, con materiali recuperati sul posto.  
Le borse sono tutte diverse l'una dall'altra e sono numerate. Per quanto riguarda il materiale bisogna dire che l'elenco è in continuo aggiornamento: in alcuni casi si usa quello che si trova casualmente; in altri, invece, c'è una vera e propria ricerca tra gli scarti. Pvc per rivestimenti, corde da montagna o cime da barca, tappi di bottiglia, tende in plastica, pezzi di moquette e tappeti, tessuti militari, tubi elettrici, tubi per doccia, sono solo alcuni dei materiali che si raccolgono. 
Per questo inverno Carmina Campus ha realizzato la linea di borse 100% Made in Africa (alcuni modelli nelle foto), in collaborazione con le comunità dell'International Trade Center (ITC). Si tratta di un’agenzia delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio che sostiene un programma di Moda Etica, volto a promuovere sviluppo sostenibile in luoghi di dipendenza da interventi di assistenza come l'Africa. Sono state recuperate delle coperte militari grigie per fare delle sporte chiuse da un laccetto di cuoio e foderate con scarti di tessuti per tende da campo in colori brillanti, che fanno diventare la borsa reversibile. In alcuni casi il pannello centrale è ricamato a macchina su tessuti impermeabili o sul panno delle coperte. Ci sono anche le shopping bags e i bauletti. Caratteristica comune di tutti i modelli sono le rifiniture di cuoio, i tasselli in vari colori e misure recuperate dai campionari di produttori di pelletteria.

Queste borse sono davvero originali e fanno anche un gran bene. Grazie all'iniziativa della Venturini Fendi, le donne che lavoravo nel laboratorio di produzione e vivono nelle baraccopoli di Nairobi hanno radicalmente cambiato il loro status: hanno cominciato a guadagnare un salario equo e, cosa più importante, hanno imparato un mestiere. Recentemente Ilaria Venturini Fendi ha partecipato alla presentazione del rapporto " Il mondo a 7 miliardi: le persone, le opportunità", curato dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione. Nel suo lungo intervento la designer ha detto: "Attualmente sono circa 65 le donne coinvolte in modo diretto nella collaborazione con Carmina Campus. Io passo con loro diversi periodi di lavoro durante l’anno. Anche per migliorare la qualità dei prodotti è fondamentale il training, così abbiamo fatto venire sul posto alcuni artigiani italiani".

lunedì 31 ottobre 2011

Prima "Borsa del Sondaggio" su FB: vince Lagos ArtLab

Qualche giorno fa ho lanciato un sondaggio sulla pagina facebook di questo blog (se non avete ancora cliccato "Mi Piace" vi consiglio di farlo nell'apposito box qui a sinistra, perchè vi son chicche che non trovate qui...).
Nel primo mese di vita della Borsa del Riciclo ho parlato di cinque brand che costruiscono borse con i più svariati materiali di riciclo: Ecoist, GarbageLab, CeeBee, 1D3A5 e Lagos ArtLab. Ho, quindi, chiesto ai fan di questo blog (e non solo) quale fosse il marchio preferito tra quelli citati. Oggi è stato decretato il vincitore: con 63 voti Lagos ArtLab ha sbaragliato la concorrenza! Complimenti a Sandra perchè ha una squadra fortissima di supporter. Al secondo posto si è classificato GarbageLab con 35 voti e al terzo CeeBee con 32. Per festeggiare il risultato di Lagos ArtLab (che, tra l'altro, è stata la prima ad essere intervistata dalla sottoscritta) e le sue collezioni di borse originalissime (Foglie e Metropolitana), ho voluto pubblicare alcune foto dal suo blog. Ho scelto le borse che mi piacciono di più e che trovo davvero molto urban-chic!

Danzando nel vento



Soffio tra i rami



Borsa Foglie



Clorofilla




Piazza Amedeo



mercoledì 26 ottobre 2011

GarbageLab: ecco le collezioni P/E 2012

Mercoledi scorso sono andata alla presentazione delle nuove collezioni del brand milanese GarbageLab per la primavera/estate dell'anno prossimo. La simpatica e disponibile designer Daniela mi ha illustrato soprattutto due delle tre nuove collezioni, perchè (come già accennato in questo blog qualche post fa) una linea è quella classica Total PVC, fatta da banner pubblicitari (un must del marchio); le altre due, invece, sono la vera novità: Re-Pet e Seat Belt, che prendono il nome dai materiali usati. Il Re-Pet è una plastica recuperata dalle bottigle e trasformata in un filato ultraleggero, ultraresistente e impermeabile. I modelli di questa collezione li potete vedere nella foto qui sotto.


Il fatto di non avere tutta la borsa fatta da un taglio di banner pubblicitario dà un maggiore senso di serietà e sobrietà, perchè purtroppo non a tutti piacciono le scritte alle volte un po' troppo grosse e di conseguenza invadenti, soprattutto se quella borsa bisogna portarla in ufficio. Con l'uso del Re-Pet si è voluto, quindi, smorzare un po' la forza della stampa del banner e devo dire che il risultato è ottimo. 
L'altra novità per la prossima stagione è la collezione Seat Belt che, come suggerisce il nome, è fatta da borse ottenute con le cinture di sicurezza cucite insieme ed è nata dalla collaborazione con il brand 959.  La parte colorata che vedete e che spezza il nero delle cinture è trapaulin, un materiale plastico colorato e resistente, che Daniela mi ha detto verrà sostituito con materiale riciclato. La mia preferita è questa con l'inserto rosso.



Ma anche la pochette (qui sotto) è molto carina ed è un tentativo (riuscito bene, a parer mio) di rendere più glamour queste borse fatte soprattutto per il giorno.


Mi è stato, infatti, detto che è allo studio la nascita di un brand parallelo a GarbageLab dedicato esclusivamente alle donne e alle loro esigenze di avere borsette e pochette trendy e glamorous per la sera. Intanto guardatevi anche un po' gli altri modelli della linea Seat Belt.



martedì 25 ottobre 2011

Ever Manifesto Bamboo Bag di Gucci

Anche le maison di moda più prestigiose del mondo stanno guardando all'eco-design con un particolare interesse. Qualche mese fa la stilista inglese Vivienne Westwood ha lanciato la linea di borse "Handmade with love", ovvero "Fatte a mano con amore", realizzata nell'ambito dell' Ethical Fashion Africa Project per aiutare le donne africane. Tutte le borse della collezione sono state realizzate a Nairobi con materiale riciclato come sacchetti di plastica, alluminio o cavi elettrici. Ma anche in Italia c'è un'importante casa di moda che strizza l'occhio all'eco-design e si tratta di Gucci. La maison Toscana, al termine della settimana della moda francese a inizio ottobre, ha reso noto il nome del vincitore del concorso lanciato agli studenti dell' Institut Francais de la Mode, ai quali era stato chiesto di realizzare borse ispirate alla celebre Bamboo Bag di Gucci con minor impatto ambientale, per celebrare la seconda edizione del giornale di Ever Manifesto. A vincere è stata Laura Popoviciu e la sua Ever Manifesto Bamboo Bag si è distinta per il design di ispirazione origami che utilizza cotone riciclato, manici di bambù e interni foderati con lino di bambù. Gli angoli della borsa sono fissati insieme da bottoni a pressione, consentendo tagli e tempi di produzione minimi. Frida Giannini, direttore creativo di Gucci, ha commentato così: "Il bambù è un emblema dell'intramontabile tradizione Gucci fin dagli anni '40. E' stato entusiasmante vedere questi giovani designer accettare la sfida, collaborare con i nostri artigiani e rileggere questo materiale eco sostenibile attraverso il concetto di design funzionale, elegante e al tempo stesso versatile che caratterizza le creazioni Gucci". La Ever Manifesto Bamboo Bag è stata prodotta in un'edizione limitata disponibile nei negozi Gucci di New York, Parigi, Roma e Tokyo e sul sito gucci.com.

lunedì 24 ottobre 2011

Undicesimo: Non sprecare. Il premio ideato da Antonio Galdo è alla seconda edizione


Dietro la filosofia del riciclo c'è quello che Antonio Galdo ha definito l'undicesimo comandamento, Non sprecare. Ed è anche il nome del premio che il giornalista ha ideato e che è arrivato quest'anno alla seconda edizione. Antonio Galdo da anni è impegnato nella battaglia contro ogni tipo di spreco, tanto da fondare un sito dove ci sono news dall'Italia e dal mondo per un modo più green, ma anche consigli per la nostra vita quotidiana fatta di tanti sprechi. Per la seconda edizione del premio Non sprecare sono arrivate tante adesioni al sito: dall'Alitalia che ha riciclato la coperte dei suoi aerei per darle alla Caritas fino al Liceo Keplero di Roma che ha cucito borse con stoffe recuperate per allestire un mercatino solidale. Per sapere chi ha vinto dobbiamo aspettare fino a venerdi 28 ottobre quando, nell'ambito del Festival della Scienza che si sta svolgendo in questi giorni a Genova, verrà proclamato il progetto vincitore. A proposito del grande successo dell'iniziativa, Antonio Galdo dalle pagine del Venerdi di Repubblica commenta così: "Il grande successo dell'iniziativa, ottenuto senza grossi mezzi, significa due cose: c'è grande sensibilità sul tema e, soprattutto, c'è la consapevolezza che non sprecare vuol dire non solo rispamiare, ma anche creare opportunità per una nuova economomia e una nuova crescita".

mercoledì 19 ottobre 2011

La Borsa delle Interviste: Lagos Officina Creativa




Oggi è un giorno speciale per questo blog perchè ho il piacere di pubblicare la prima di una serie di interviste. Questa è dedicata ad una giovane eco-designer che crea delle borse (e non solo) a mio avviso originalissime: Sandra Lagozino di Lagos Officina Creativa.


Che cos’è Lagos Officina Creativa?

Un giorno ho sistemato in un certo modo la mia macchina per cucire a pedale accanto alla scrivania, ottenendo una postazione di lavoro pratica. Da quell’angolo di lavoro si è sviluppato un laboratorio colorato, colmo di oggetti di ogni genere, libri e giornali anche d’epoca, riviste di arte e design, attrezzi e materiale di qualsiasi tipo in un apparente disordine. Un’officina: un’officina di assemblaggio, un’officina di idee. Se nulla si crea e nulla si distrugge, allora la trasformazione è la strada da seguire. Nella mia Officina Lagos ArtLab accolgo e raccolgo vestiti, accessori e oggetti che andrebbero buttati via, quelli che nessuno vuole più, quelli fuori moda, quelli vecchi. Io amo il vecchio nelle cose, perché ci racconta delle storie, e solo attraverso il vecchio possiamo imparare a conoscere il nuovo. E’ così che trasformo vecchi abiti dimessi in nuovi oggetti. Borse, collane, accessori moda, portachiavi: ognuno di loro ha una storia da raccontare, e in alcuni casi ognuno di loro è la nostra Storia del Costume.
Lagos ArtLab è il mio progetto di EcoDesign nato dall’esigenza di far valere i miei diritti di lavoratrice, troppo spesso non riconosciuti, purtroppo anche nel campo dell’arte. Il mio lavoro ha valore, la mia persona ha valore e voglio trasmettere agli altri la mia creatività liberamente. Voglio sentirmi libera di esprimermi. E voglio credere nelle mie… Idee in Movimento.

lunedì 17 ottobre 2011

CeeBee, il 17 e 18 ottobre a Londra al Designer Pavillion



CeeBee, marchio fondato da Carmen Bjornald, oggi e domani parteciperà al Designer Pavillion, una parte dell'annuale Ethical Fashion Source Expo, che mette insieme i designer e gli artisti di tutto il mondo più attenti alla sostenibilità delle loro creazioni. CeeBee, riciclando materiali provenienti dalla nostra vita quotidiana, non solo crea borse, ma anche gioielli e oggetti per la casa. Riviste di moda o di altri tempi, mappe geografiche, quotidiani, fumetti, vecchi elenchi telefonici, documenti manoscritti o vecchi spartiti musicali ingialliti, sono le sue materie prime.

sabato 15 ottobre 2011

GarbageLab: collezioni P/E 2012 il 19 ottobre a Meet2Biz


Voglio segnalare un altro appuntamento importante a tutti gli appassionati di borse fatte con materiali di riciclo come la sottoscritta. Mercoledi 19 ottobre al "salotto creativo" Meet2Biz  il brand milanese di eco-fashion GarbageLab presenterà tre nuove collezioni per la primavera/estate 2012. La prima è la classica, marchio di fabbrica di GarbageLab, fatta di borse total pvc. Le altre due, invece, sono la verà novità. Una realizzata con il Re-Pet (la plastica recuperata dalle bottiglie e trasformata in filato ultraleggero, ultraresistente e impermeabile), che unisce le caratteristiche del pvc a una maggior sobrietà data dal colore uniforme del Re-Pet. L’altra, Seat Belt, come suggerisce il nome, è fatta da borse ottenute da cinture di sicurezza cucite insieme ed è nata dalla collaborazione artistica con il marchio 959. Il nero delle cinture è spezzato da inserti in trapaulin, un materiale plastico colorato e resistente. 
GarbageLab nasce nel 2009 e come obiettivo si prefigge di "realizzare oggetti dal forte impatto comunicativo, ecosostenibili", riutilizzando il pvc dei banner pubblicitari e altri materiali di recupero. Nascono così  prodotti  fashion, con carattere e personalità, ognuno diverso dall'altro, che "superano ogni genreazione, stagioni e mode".   




martedì 11 ottobre 2011

Un libro come borsa? Tutto è possible!

Voglio dedicare questo post a tutte le appassionate di borse e libri come me. Quella che vedete nella foto è la creazione di una ragazza che ho trovato su Etsy. Se non ne avete mai sentito parlare fateci un giro perchè troverete di sicuro cose interessanti! Si tratta di un sito di e-commerce dove comprare o vendere oggetti e accessori, vintage o artigianali, di ogni tipo: dalle candele ai cuscini, dalle lampade alle borse fino ai gioielli. Ed ecco che navigandoci ho trovato l'utente spoonfulofchocolate, la ragazza autrice di queste borsette, originalissime e ben rifinite anche all'interno (come potete vedere nella foto qui sotto). Il prezzo non è certo dei più bassi, 89 dollari, e se ne volete una e avete voglia di cimentarvi col fai da te,  su youtube c'è un ragazzo insegna come fare.


Se poi siete preoccupate per le pagine del libro rimaste senza copertina, potete decidere di spedirgliele per farle fare una copertina che si coordini con la borsetta. Più vezzoso di così!





lunedì 10 ottobre 2011

Save the date! Giovedi 13 a Milano, Design da indossare



Abitando in una città come Milano c'è sempre qualche evento per curiosare nell'affascinante mondo delle borse eco-friendly. Oggi vi voglio segnalare "Design da indossare", un temporary fashion store presso lo Spazio Asti 17, che aprirà giovedi 13 ottobre dalle 18 alle 22 e continuerà la vendita anche venerdi 14 e sabato 15. L'iniziativa mi interessa perchè tra gli espositori ci sono due marchi di borse fatte con materiali di riciclo: CeeBee e Dalaleo. Il primo produce, tra le altre cose, borse fatte con riviste di moda, quotidiani e periodici italiani; il secondo, invece, ha fatto delle linguette di lattina la sua materia prima. Entrambe presenteranno le nuove collezioni e io non posso mancare. Qualcuno vi dovrà pur aggiornare sulle nuove tendenze.

Ecco la mia 1D3A5!

Finalmente ecco le foto della mia Ideas, tagliata dalle mie manine a So Critical So Fashion e cucita dalle sapienti mani di Ideas. Ne vado molto fiera, è unica ed è solo mia. Non poco in un mondo in cui tutto è omologato.




venerdì 7 ottobre 2011

Lotta contro il cancro al seno, anche una borsa può servire!


Le borse non sono solo un vezzo femminile, ma nel mese di ottobre possono essere anche utilissime nell'importante lotta contro il tumore al seno. Ottobre, infatti, è il mese della prevenzione per questa terribile malattia e oltre a segnalarvi le importantissime iniziative in giro per l'Italia promosse dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, vi voglio parlare di quella di Ecoist. Si tratta di un marchio che produce borse fatte con carte di caramelle o cioccolatini, linguette di lattine o incartamenti per il cibo. Il tutto viene riciclato e trasformato in bellissime borsette, confezionate a mano da talentuosi artigiani in Perù e Messico nel rispetto delle regole del Fair Trade. Inoltre per sopperire al consumo di anidride carbonica causato dal trasporto e dalla spedizione dei loro prodotti in altre parti del mondo, Ecoist si impegna a piantare per ogni borsa venduta un albero. Per il mese di Ottobre, Ecoist ha pensato bene di destinare il 10% dei proventi derivati dalla vendita delle borse della Pink Hope Collection al Breast Cancer Fund. Inoltre, qualche giorno fa, sulla pagina Facebook di Ecoist è apparso un messaggio in cui si diceva che la co-fondatrice del brand, Gabriela Marcoschamer, sta lottando proprio contro il tumore al seno, quindi in questo momento più che mai si sentono vicini a tutte quelle donne che stanno attraversando lo stesso. Che fate ancora lì?

mercoledì 5 ottobre 2011

Freitag Bros. intervistati da Vanity Fair


Questa foto l'ho scattata qualche anno fa durante un weekend a Zurigo, che oltre a farmi scoprire una bellissima città, mi ha regalato la gioia di mettere piede nell'originalissimo shop della Freitag, fatto di una serie di container uno sopra l'altro. Eccolo qui sotto!


In cima offre un punto panoramico da cui si può vedere tutta la città, ma io, ovviamente, ero troppo occupata a fare su e giù da un piano all'altro per trovare la borsa giusta da comprare! In ogni caso, sto parlando di Freitag perchè vi voglio segnalare un'intervista ai due fratelli Freitag, Markus e Daniel, sul sito di Vanity Fair, fatta in occasione della nuova F-Factory Freitag, nel quartiere Noerd a Zurigo. Devo dire che di tutta l'intervista la parte finale mi ha fatto venire rabbia perchè i due parlano di un tizio che "ha talmente tante Freitag da aver destinato alle borse un'intera stanza del suo appartamento". Io ci sto ancora lavorando.

martedì 4 ottobre 2011

Contest Mercedes-Benz: vinci una borsa in pvc riciclato!

In attesa di pubblicare le foto della mia Ideas nuova di zecca, voglio parlare di una iniziativa di Mercedes-Benz. Torno un attimo a qualche giorno fa, durante la settimana della moda a Milano, quando, camminando in Galleria Vittorio Emanuele, ho notato nella vetrina del negozio Mercedes tre borse fatte con pvc pubblicità Mercedes. Eccole qui, ho fatto qualche foto.




Sono entrata, ho chiesto alla commessa di poterle vedere e il prezzo, 49 euro. Non mi ha saputo dire altro. Poi, però, su Internet ho indagato meglio e ho scoperto che Mercedes-Benz, in occasione dell'apertura di otto boutique sparse in tutta Italia, ha pensato bene di organizzare il contest "125 Ideas Mercedes Benz": si potrà proporre il nome con cui tenere a battesimo le boutique e, tra le tante idee che arriveranno, Mercedes sceglierà le 125 più originali per premiarle con un'esclusiva borsa della Mercedes-Benz Collection 2012, in edizione limitata per celebrare i 125 anni dell'automobile. Le borse sono pezzi unici, realizzate recuperando teli pubblicitari in pvc e, come ci tiene a sottolineare la casa di Stoccarda, sono "la perfetta sintesi di design e creatività, ma anche l'occasione per sottolineare i valori di Mercedes-Benz: fascino e responsabilità". Il concorso è sicuramente molto interessante, l'unica cosa che non va è la confusione sulla tempistica, poichè sul sito di Mercedes l'iniziativa sembra non essere ancora partita, quando loro stessi scrivono: "da metà settembre, potrà esserci la possibilità di partecipare al concorso dal sito mercedes-benz.it".




martedì 27 settembre 2011

Mi sono tagliata un'Ideas!

L'occasione non me la sono lasciata sfuggire e ne sono molto contenta! Sabato 24 sono andata alla fiera di moda critica, etica e indipendente So Critical So Fashion e, appena entrata, la prima cosa che ho fatto è stata individuare lo stand di 1D3A5 e partecipare alla loro splendida iniziativa TagliaTI un'Ideas
Il modello di borsa che si poteva realizzare era la classica messenger: si poteva scegliere la dimensione (piccola, media o grande) e naturalmente il pvc e il taglio a mano. Dentro un contenitore c'erano rotoloni di pubblicità in pvc e la prima che ha attirato il mio sguardo è stata quella del canale di Sky, Fox Crime. Una volta steso il telone, con l'aiuto (e soprattutto la pazienza!) di una persona che realmente taglia a mano circa 150 Ideas ogni giorno, ho tagliato le varie parti della mia borsa decidendo quale parte del pvc mi piacesse di più  (quella con l'immagine, con la scritta o tinta unita). Il tutto, poi, è stato portato in azienda per essere cucito e confezionato e a breve vedrò il risultato finale.
Qui sotto, intanto, ci sono delle foto della sottoscritta al lavoro! 








L'esperienza è stata positiva soprattutto perchè le persone di Ideas presenti allo stand sono state molto gentili e mi hanno addirittura invitato in azienda a vedere tutto il processo lavorativo che c'è dietro le loro borse: spero di riuscire a fare una capatina molto presto. Ovviamente appena mi arriverà la borsa, di cui già vado molto fiera, posterò le foto.